giovedì 4 agosto 2011

VOGLIO GUSTARTI CON LA NUTELLA.



Cristofaro Cingolo.




Voglio gustarti con la nutella.


A una partita a carte, quando t’invitano, non puoi sottrarti, specialmente se altre volte con qualche scusa inventata al momento lo hai fatto. Non so perché, ma non sono attratto dai giochi di società, e non mi piace vedere denari sui tavoli. Non amo vedere le persone alle prese col gioco e coi soldi; diventano bestie. Amo gli animali, è vero, ma odio le bestie. Per non parlare dei discorsi stupidi che le carte, per ovvi motivi di meditazione, ti portano a fare. Non puoi pensare a cosa dici, e nel contempo, ricordarti le carte uscite per non perdere il vantaggio del conteggio che ti offre la memoria.
Getto lì distratto un tre di coppe, e sento subito Gaspare che dice: -Cazzo! Cristian … è un tre di coppe? Sono dieci punti, … la briscola è a denari … non vedi?!-.
Riguardo le due carte rimaste in mano: un quattro di denari e una donna a bastone. Perché cavolo ho messo giù sul tavolo quel tre di coppe? …
Sperando che mi arrivassero presto due carichi per coprire la mia bugia, mi ritrovai a dire.
-Cosa posso farci, il gioco mi tira così, … e devo calare a terra quello che mi danneggia di meno-.
-Va bene abbiamo capito, come sempre vuoi perdere al gioco e sentirti fortunato in amore: ma tu ci credi a queste fesserie? … Sono anni che non ti si vede in compagnia di donne! … A te mio caro Cristian, mi sa, che l’odorosa purchiacca delle femmine non ti piace!-.
Nulla di più sbagliato, il velluto della figa l’ho sempre amato; da piccolo, appena ne avevo l’occasione, passavo il dito sulle fessure di chi mi capitava a tiro. Le più furbette, tenevano il dito fermo con le proprie mani, e nel gioco, sceglievano sempre me per fare il dottore: il mio termometro, nei giochi maliziosi del momento era molto ambito per il mio tocco prolungato.
A dire il vero, sul detto di chi è fortunato al gioco è sfortunato in amore, non mi son mai posto il problema; ho quarant’anni, non sono sposato, e quando non faccio all’amore, mi consolo con la nutella.
Di certo non lo racconterò a questi tre stronzi che, non aspettano altro per prendermi in giro. Mi accusano falsamente di essere riluttante alla figa. … Cosa quanto mai assurda. Mi sveglio al mattino e l’ho in testa, mi corico alla sera ed è sempre lì a ricordarmi che vivo per lei, ed è, la cosa più bella del creato: insieme alla nutella.
A volte non nascondo di sentirmi un’ermafrodita con due sessi: uno al punto giusto, sempre in allerta. E l’altra, nella testa, che mi ridà la vita nel vederla e mi porta ad amare la mia Titti: pudica con il marito e scandalosamente arrapante, con me.
Uno sguardo a Titti, mia cugina e moglie di Gaspare. E lei, generosa con me “come sempre”, comprensiva della mia debolezza umana, apre le gambe prima di accavallarle e, al vedere, l’universo aprirsi, pronto ad accogliermi, emetto un sospiro.
Come sua abitudine, Titti usa i collant senza mutande. Il suo cuoricino, rasato ad arte, lo vedo dal nero contrasto, già aprirsi e chiudere intorno al mio inappagato dardo.
Libidinoso, passo la lingua sulle labbra, sapendo che lei capirà cosa vorrei leccare in quel preciso istante per farla gridare e torcere di piacere.
Alfredo Di Nola e Giacomo Mirconi, restano taciturni al gioco. Il primo, posso capirlo, da quando trovò la moglie Angela, “più giovane di lui di quindici anni” a letto col giovane Di Nola: suo fratello, divenne avaro di opinioni e dialoghi, passando gran parte del tempo in silenzio.
Ho sempre pensato che, al giovane Di Nola, non si doveva addossare colpa alcuna per quello che successe! … Poveretto: inesperto, ma volenteroso, voleva salvare il suo matrimonio a rischio. E sì, … per dei problemi con la moglie, dopo i primi mesi, il sospirato sì pronunciato sull’altare, rischiava d’essere ritirato. Per questo il giovane sposo, si rivolse alla generosa cognata Angela, chiedendo d’insegnargli il segreto per portare avanti il matrimonio.
Desideroso di compiacere la moglie, il giovane chiese alla cognatina: quasi coetanea, cosa fare con la moglie, affinché questa, dopo aver fatto l’amore con lui, non scappasse di corsa, nervosa e piangendo, a chiudersi nel bagno, restandoci delle ore. E alla richiesta di Angela che chiese.
-Senti Dino, grosso modo, quando fai all’amore con Elvira, quanto tempo dura il rapporto sessuale?-. ..............................................
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Per ovvie ragioni, il racconto completo va letto su LULU.
Cristofaro Cingolo.