LOURDES
Le parole di Bernadette
furono: Io scorsi una signora.
Indossava un abito
bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi.
Intendo iniziare
a raccontare il mio percorso silenzioso verso la Madre, e per farlo, ritornerò
indietro nel tempo. Questo, non può che farmi del bene, rivivrò con voi quei momenti
indimenticabili.
Sono
trascorsi diversi anni, forse troppi, per riportare fedelmente l’emozione
provata quel giorno, quando ebbi la fortuna di varcare la soglia del sacro luogo
di Lourdes.
Cercherò
dentro di me, immagini e ricordi ancora ben presenti, per riportare, "usando il
linguaggio dei semplici", le sensazioni percepite davanti alla piccola Madonnina
di Lourdes.
Ricordo che, nel momento in cui, mi proposero di andare a Lourdes, mi venne il mal di
mare. Non era certo mia intenzione sorbirmi per sei o sette giorni, l’esasperante visione di false crocerossine preti e, barellieri nati al momento per un atto caritatevole.
Senza contare lunghe messe, con i lunghi sermoni preparati ad arte, giusto per farti il solito lavaggio del cervello, e inculcarti, nozioni evangeliche fuori luogo, dai soliti prelati che, per un'assopita fede, parlano tanto e si lasciano andare a sermoni senza alcun senso veritiero, ben sapendo, che i primi a non osservare il testamento cristiano, son proprio loro: i prelati.
Senza contare lunghe messe, con i lunghi sermoni preparati ad arte, giusto per farti il solito lavaggio del cervello, e inculcarti, nozioni evangeliche fuori luogo, dai soliti prelati che, per un'assopita fede, parlano tanto e si lasciano andare a sermoni senza alcun senso veritiero, ben sapendo, che i primi a non osservare il testamento cristiano, son proprio loro: i prelati.
Da
tempo ormai non entravo in una chiesa, e se vedevo un prete, lo guardavo
male. Non correva buon sangue tra me e
loro. E poi, tutti gli strascichi cui ti riservano questi lunghi viaggi, organizzati, usando un treno stracolmo di anziani, disabili, e scout, (adulti che sembravano
imbecilli vestiti da bambini). E tutto questo questo, per ritrovarci dopo, dentro qualche pensione o albergo, dove ti passava
la voglia anche di andare in bagno: sai che divertimento?...
Va
beh, pensai tra me, ormai la frittata era fatta, la signora che organizzava i
viaggi aveva accolto la richiesta di mia madre che la supplicava di portarmi a Lourdes
con uno dei suoi viaggi organizzati dall’UNITALSI, affinché, la Madonna mi
stesse vicino nella malattia che, essendo genetica e non guaribile, almeno mi desse una mano a non
stare sempre male.
Il
momento della partenza arrivò e, insieme alla partenza, anche il problema al
piede.
Come
spesso capitava, quando dovevo andare da qualche parte, succedeva qualcosa che
mi proibiva di andarci: non potevo camminare! ... E che cavolo! … Pensai.
Il
gonfiore all’alluce del piede, non mi faceva poggiare bene il piede a terra, e
dovevo camminare con i sandali, ma sempre su dolore.
Questo
fastidio, uno dei meno gravi, capitava sempre nel periodo estivo, quando
camminando a piedi nudi sulla spiaggia, qualche sassolino o altro mi procurava
un versamento nella piccola articolazione del ditone.
Arrivò
il pullman che doveva condurci alla stazione di Napoli, e piano piano, aiutato da qualcuno dei presenti, iniziai il viaggio.
Durante
l’andata in treno ci furono degli episodi che personalmente, diedero adito alle
mie ragioni. ... Successe che un prete, si invaghì di una ragazza e a un certo
punto, non vedemmo più ne questo giovane prete, ne tanto meno la ragazza che, nei primi momenti, tentava di sfuggire al prete, poi, scesero in una stazione
francese e non risalirono più. Cosa successe, non lo seppi mai. Certo
fu, che quando arrivammo nelle vicinanze del santuario, altro che albergo o
pensione; ci toccò una specie di ospedale o ex ospedale.
La sorpresa fu, quando lessi la
scritta: Ospedale dei sette dolori. … Oh Dio! Pensai: sette dolori ?.... E con me,
fanno otto.
Appena entrai nello stanzone, mi guardai
intorno e, posi la valigia accanto ad uno dei tanti letti messi in fila per gli
ospiti. Non attesi molto, mi spogliai e mi misi a letto, sperando che il dolore
al piede si calmasse e mi desse la possibilità al mattino di recarmi con gli
altri al santuario.
Passai la notte dormendo come un ghiro, ma la sveglia suonò
presto, per non perdere l’appuntamento che avevamo per immergerci nella vasca e dopo c’era la S.
Messa nella basilica S. Pio X.
Misi
il piede a terra e notai che il dolore ancora persisteva, ma in confronto a
quando avevo iniziato il viaggio: due giorni prima, era di meno. Tutto sommato, andava meglio del previsto: potevo camminare, anzi, calzando i sandali, andavo ancora meglio. Poi non
dovevo dimenticare che ero lì essendo un ammalato.
Facemmo
colazione in fretta e scendemmo tutti giù per preparaci ad andare alla Grotta
prima tappa per salutare la Vergine miracolosa.
Quello
che non mi attendevo, era ciò che mi aspettava: i pellegrini, per lo più
ammalati erano tanti, e i barellieri, erano pochi. Per portare tutti gli
impossibilitati a camminare alla grotta, bisognava fare due viaggi.
Cosa non da
poco, pensando che la distanza dal Santuario e tutto lo spiazzo da attraversare
per giungere alla grotta e alle piscine, era parecchio.
Alcune dame di compagnia, per dare una mano, si misero
anche loro sotto i carrellini per il trasporto e, per evitare rimorsi, dovetti
farlo (a mia scelta) anche io, per non lasciare gli ammalati ad attendere un
turno che si annunciava particolarmente faticoso.
Fu così che da ammalato, divenni barelliere, dimenticando
il problema al piede. La
carrozzina con tettuccio, era pronta giù nel cortile dell' hotel (sette dolori ) con
sopra il disabile da trasportare. Una pioggerellina sottile, che quasi
sempre, anche nel periodo estivo, era presente sui Pirenei, (Eravamo nel mese di luglio), con il risultato di mantenere l’aria fresca e respirabile. Quindi, non dovevo fare altro che accodarmi e seguire i barellieri, conducendo la carrozzina con sopra l’ammalato alla grotta.
L’impatto
che ebbi, quando varcammo uno dei due cancelli che permettevano l’entrata al
santuario, fu enorme. Una strana pace si impadronì di me, guardavo negli occhi
delle persone, percependone uno sguardo diverso.
Varcato
il cancello il primo miracolo: le persone non erano più sulla difensiva ed
erano pronte ad aprirsi a tutti. Una pace immensa fatta di strette di mano e
abbracci. Una quiete fatta di santità.
Com'era possibile? La gente, la stessa che poco prima aveva il viso teso, si rilassava
e acquistava il sorriso mancante da giorni. La sofferenza dal volto degli
infermi sembrava sparita. Io stesso, taciturno e timido, divenni espansivo e,
con piacere, sorridevo, cercando il dialogo con persone italiane e di altre
lingue. Non era difficile tutto ciò, l’intenderci avveniva spontaneo, bastavano
pochi gesti e tanto sorriso.
Quel
mondo iniziò ad affascinarmi, faceva diventare tutti uguali com’era possibile?
Portai
l’ammalato alla grotta e anche lì ebbi la sensazione di toccare con mano la
pace dell’anima. La piccola statuina piena di roselline sembrava enorme e
capace di infondere serenità a chi era lì per sofferenze diverse.
Non
c’erano solo ammalati fisici con problemi di deambulazioni o psichici. C’erano
persone malate dentro, con sofferenza per aridità d’anima. Ed ecco che lì i
loro volti smettevano di sottostare alla smorfia di sofferenza e si rilassavano
alla dolcezza del luogo. L’amore universale entrava e palpeggiava la loro anima, rendendola malleabile, e pronta ad assorbire amore. Quell’amore che nulla ha a
che vedere con altri tipi di amori. La sensazione che provai dopo alla S. Messa
nell’immensa basilica Pio X, quando strinsi la mano di una ragazza fu strana: sentii dentro di me, la sensazione di essere asessuato: senza sesso. -Cosa difficile per la mia età, che al primo tocco di una donna, mi usciva il fumo
dal naso-.
Avevo sedici anni, e le donne, mi facevano sognare altre cose, non
certamente la castità.
Alcune dame di compagnia, per dare una mano, si misero anche loro sotto i carrellini per il trasporto e, per evitare rimorsi, dovetti farlo (a mia scelta) anche io, per non lasciare gli ammalati ad attendere un turno che si annunciava particolarmente faticoso.
Fu così che, da ammalato, divenni barelliere, dimenticando il problema al piede.
Alcune dame di compagnia, per dare una mano, si misero anche loro sotto i carrellini per il trasporto e, per evitare rimorsi, dovetti farlo (a mia scelta) anche io, per non lasciare gli ammalati ad attendere un turno che si annunciava particolarmente faticoso.
Fu così che, da ammalato, divenni barelliere, dimenticando il problema al piede.
Ritornando all'inizio, prima della messa,
dopo aver recitato il S. Rosario alla grotta, ci recammo alle piscine. Lì
c’erano delle vasche piene di acqua freddissima, dove ci dovevamo immergere,
aiutati da personale esperto. Dopo aver consegnato il disabile che trasportavo
al personale addetto, attesi il mio turno per bagnarmi nella vasca.
Un po’
intimidito, entrai, e un uomo, porgendomi un telo, in un italiano
francesizzato, mi disse di spogliarmi del tutto. Pensavo che mi avrebbe fatto
entrare nudo nella vasca, invece, mi fece coprire con quel panno gommoso già
umido, per prepararmi all’acqua fredda. Altri due uomini mi presero per mano, mi
fecero scendere due scalini e mi dissero di andare a baciare la Madonnina
all'altro estremo della vasca. Poi con delicatezza mi calarono all'indietro,
rialzandomi subito dopo. Il tempo di calarmi per intero nella vasca e
rialzarmi.
-Bisogna dire che, la vasca, nell'arco delle ventiquattro ore, viene
svuotata e riempita due volte-.
Quello che mi stupì, fu la mancanza di bisogno
di asciugarmi, dal momento in cui, il mio corpo, appena uscito dall'acqua era
completamente asciutto.
Ancora sbalordito per l’evento, mi vestì in fretta e, con il disabile che accompagnavo, ci recammo alla grotta della Madonnina, dove c’erano gli altri ad attenderci per andare tutti alla basilica Pio X.
Ancora sbalordito per l’evento, mi vestì in fretta e, con il disabile che accompagnavo, ci recammo alla grotta della Madonnina, dove c’erano gli altri ad attenderci per andare tutti alla basilica Pio X.
A questo punto, se mi permettete, vorrei
farvi conoscere sommariamente, per quanto ricordo e verificato da altri che ne
parlano, un po’ Lourdes.
Per entrare
nel luogo santo, bisogna varcare un cancello, ce ne sono due, per due
entrate da strade diverse: (S. Michele e quello di S. Giuseppe).
Una
volta entrati, ci si trova davanti un grande spiazzo con dei percorsi segnati
per giungere alla grotta e in altri luoghi.
Il vero
centro del pellegrinaggio è Lourdes, caratterizzato dalla presenza di tre
basiliche: (Basilica del Rosario, Basilica superiore, Basilica San Pio X) che,
assieme, formano il Santuario di Lourdes.
Costruite
in tre diversi periodi (1862, 1876, 1958) per celebrare le apparizioni della Madonna,
le tre Basiliche, unite alla vicina Grotta delle Apparizioni, sono i
luoghi più visitati di Lourdes. Iniziamo a parlare della grotta.
La grotta di
Massabielle
grotta di Massabielle |
Il massiccio roccioso nel quale è scavata la grotta, è
chiamato Massabielle cioè, vecchia roccia. Dentro questo massiccio di 27 metri
di altezza, c’è la grotta è alta, 3 metri e 80, per 9 metri e mezzo di
profondità, e 9 metri e ottantacinque di larghezza.
In alto sulla destra, una piccola nicchia ogivale di due
metri di altezza.
È in essa che, la Madonna apparve a Bernadette tra l’11
febbraio e il 16 luglio 1858.
La statua, alta un metro e ottantotto, raffigura la
Madonna nella posizione che aveva quando disse: (Io sono l’Immacolata
Concezione).
La statua, realizzata da Giuseppe Fabisch e donata da due
dame lionesi, fu collocata il 4 aprile 1864.
Ai piedi della grotta, guardando a sinistra, una
mattonella indica il luogo esatto dove Bernadette pregava.
Un’incisione afferma: (qui pregava Bernadette l’11
febbraio 1858).
In fondo alla grotta, a sinistra dell’altare, si vede la
sorgente scavata da Bernadette su indicazione della Madonna il 25 febbraio 1858
la cui acqua, continua ad alimentare tutti i punti di distribuzione (fontane,
piscine, cammino dell’acqua). Davanti all’altare invece due mattonelle
ricordano le visite dei Papi (1983-2004-2008.
Basilica
del Rosario.
(denominata
anche, Basilica Inferiore o Cripta)
Basilica Inferiore |
Il Santuario della Madonna di Lourdes: l’insieme del luogo Santo meta di pellegrinaggio e raccoglimento dei pellegrini.
La Basilica del Rosario nasce dalla richiesta che la
Vergine fece a Bernadette di far costruire una cappella nel luogo
dell’apparizione. Cappella che fu inaugurata, nel 1862 alla presenza di
Bernadette. La costruzione avvenne velocemente, grazie all'interessamento
dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III.
La Cappella non è molto grande, al massimo può contenere
125 persone. Piena di ex voto, è il luogo di massimo raccoglimento dei
pellegrini, percependo la sacralità del vero mistero Santo unito alla
Beatitudine del piccolo santuario.
Basilica superiore.
La basilica
superiore, fu edificata sulla roccia, in stile gotico, (su progetto
dell'architetto Viollet-le-Duc), ed è sovrapposta alla Basilica del Rosario. La
costruzione fu conclusa nel 1876. La navata, lunga 51 metri,
larga 21 metri, può contenere 800 persone. All'interno si possono ammirare
bellissime vetrate raffiguranti episodi dell'antico e del nuovo testamento, la
storia delle apparizioni della Madonna a Bernadette fino ad arrivare alla scena
della promulgazione del dogma dell'Immacolata Concezione.
Accanto
all'abside si trova la statua della Vergine, che la stessa Bernadette, dichiarò
assomigliare molto al volto della Madonna.
Ed eccoci alla Basilica di S.
Pio X.
Basilica di S. Pio X. |
Possiamo dire che questa Basilica,
nasce dall’esigenza di accogliere il gran numero di pellegrini, creando un
momento di massima unità, evocando uniti la preghiera a Maria.
La Basilica Pio X, si estende
sottoterra, e ospita 25.000 pellegrini. Lunga 191 metri, e ampia, 61 metri. Fu
consacrata in occasione del centenario delle apparizioni nel 1958 dal cardinale
Roncalli che divenne in seguito papa Giovanni XXIII.
All'interno si trovano 52
quadri in cristalli che rappresentano la Via Crucis, le apparizioni che ebbe
Bernadette, i misteri del Rosario e delle tele di Santi e Beati, dove sono
stati scritti piccoli pensieri per meditare su la loro vita di fede.
*****
Durante
il percorso del pellegrinaggio e dei momenti di raccoglimento, non dobbiamo
dimenticare la simbologia del Miracolo dell’acqua. A ricordarci ciò ci sono le
piscine e le fontane
Le Piscine.
Le vasche come sono attualmente. |
Come lo erano tempo addietro |
Malati che attendo di essere immersi nella vasca . |
Chi va a Lourdes sa che, il momento più bello, più
sentito, quello che ti fa battere forte il cuore per l’emozione è il momento
del bagno nelle piscine di Lourdes.
L’immersione rappresenta un momento spirituale
importante, la fede sente il bisogno di dissetarsi con l’acqua benedetta di
Maria. Si allontana la sofferenza, per far posto alla speranza.
L’immergersi diventa una sorta di purificazione
spirituale. La fede raggiunge il sublime e la risposta sarà la grazia, sia essa
nel fisico o nell’anima. Spesso il miracolo avviene con il farti accettare la
malattia come dono e preghiera.
La Chiesa ha riconosciuto solo 66 miracoli, ma
sicuramente sono molte di più come lo dimostra la quantità considerevole di
ex-voto che troviamo nelle varie Basiliche.
Prima di immergersi nelle vasche d'acqua, bisogna fare
delle lunghe file, vengono fatti due gruppi, uno di maschi e l'altro di femmine
che fanno il bagno in piscine separate. Il pellegrino al momento della breve
immersione, viene invitato a spogliarsi e, il personale che lo assiste, lo
avvolge con un telo invitandolo a immergersi, non completamente, ma a far pochi
passi dentro la vasca, fino ad arrivare alla statua della Vergine, posta in
cima. Ed ecco che dopo, meravigliato, si trova asciutto.
Le
fontane.
Sono tanti rubinetti, dai quali sgorga la sorgente di acqua potabile, indipendente dal fiume Gave, che Bernadette scoprì su suggerimento della Vergine Maria e che ha regalato grandi grazie.
Via Crucis.
Questo link vi porterà a Lourdes Con immagini spettacolari.
Gesù cade sotto il peso della Croce. |
La Via Crucis è
sempre stata una devozione sentita dai pellegrini che si radunano a Lourdes e
viene praticata ovviamente su di una montagna, vicina al Santuario.
Il percorso
che i pellegrini praticano è lungo circa 1,5 km e le stazioni sono
rappresentate da 115 personaggi in ghisa che rappresentano delle vere e proprie
opere d'arte, realizzati tra il 1898 e il 1911.
Bernadette Soubirus |
Questo piccolo accenno a LOURDES non è del tutto completo. Ma, per chi ne volesse sapere di più ci sono tanti siti che ne parlano.
Io mi fermo qui anche se potrei raccontarvi altro: di quello che successe durante il viaggio, ma uscirebbe fuori dalla logica di LOURDES.
Cristofaro Cingolo