Auguri per un buon 2014
Cari amici, per volontà e
generosità di Dio, (nel bene e nel male), abbiamo visto e vissuto questo anno che ci lascia: 2013, con la speranza che
fosse migliore del 2012.
Riflettendoci, dobbiamo ammettere
che non era uguale agli altri anni. Abbiamo vissuto ogni nuovo giorno con
sorpresa: una scoperta. Certo qualcosa ci hanno sorpreso, e altre, ci hanno
deluso: offesi. Qualcuno ha sofferto e non tutte le sofferenze sono uguali, come
non lo sono le gioie. C’è chi ha sofferto nel corpo, e chi nell'animo. Si è pianto
la morte di un nostro caro, e sorriso alla nascita di una nuova vita, oppure a un
amore, si è gioito davanti a un tramonto e pianto per la distruzione di
qualcosa a cui tenevamo. Siamo umani e il mondo è questo: si nasce, si vive,
si muore.
In mezzo a queste cose c’è la
vita: lo spazio che unisce le estremità di un percorso, a volte, generosamente lungo,
altre volte invece, con sofferenza si è assistiti a premature scomparse, non
volute da Dio, ma da mani e pensieri, poco cristiani verso gli indifesi.
Quest’ultimo scritto, e da dedicare
al ricordo dei tanti bambini ammalati di brutte malattie, generate da
incoscienza umana.
A questi va il mio pensiero con la speranza che cambiano. Sperando
che, l’uomo si ravveda e inizia a pensare a loro: i bambini. Deve farlo e
salvarli, prima di pensare e salvare se stesso, allontanando da se quella parte
di egoismo onnipotente che lo esalta, a discapito dei deboli: .... Gli indifesi.
Nel guardare i bambini, vediamo in
essi, l’immagine del puro: il mondo visto da Dio come lui lo concepiva nella creazione.
Un mondo fatto di cose semplici, iniziando dall'amore
universale che tiene unito,
l’uomo, l’ambiente, e le altre cose capaci di meravigliarci ogni giorno, come,
il guardare l’alba, un fiore, un albero, il mare, il cielo, il sole: un
tramonto.
Ecco cosa auguro a tutti voi per 2014.
Di vedere il mondo come lo vedono i bambini, come loro, di non concepire la
sofferenza e le brutte cose della vita.
Cristofaro Cingolo