lunedì 30 dicembre 2013


Auguri per un buon 2014


Cari amici, per volontà e generosità di Dio, (nel bene e nel male), abbiamo visto e vissuto questo  anno che ci lascia: 2013, con la speranza che fosse migliore del 2012.
Riflettendoci, dobbiamo ammettere che non era uguale agli altri anni. Abbiamo vissuto ogni nuovo giorno con sorpresa: una scoperta. Certo qualcosa ci hanno sorpreso, e altre, ci hanno deluso: offesi. Qualcuno ha sofferto e non tutte le sofferenze sono uguali, come non lo sono le gioie. C’è chi ha sofferto nel corpo, e chi nell'animo. Si è pianto la morte di un nostro caro, e sorriso alla nascita di una nuova vita, oppure a un amore, si è gioito davanti a un tramonto e pianto per la distruzione di qualcosa a cui tenevamo. Siamo umani e il mondo è questo: si nasce, si vive, si muore.
In mezzo a queste cose c’è la vita: lo spazio che unisce le estremità di un percorso, a volte, generosamente lungo, altre volte invece, con sofferenza si è assistiti a premature scomparse, non volute da Dio, ma da mani e pensieri, poco cristiani verso gli indifesi.
Quest’ultimo scritto, e da dedicare al ricordo dei tanti bambini ammalati di brutte malattie, generate da incoscienza umana.
A questi va il mio pensiero con la speranza che cambiano. Sperando che, l’uomo si ravveda e inizia a pensare a loro: i bambini. Deve farlo e salvarli, prima di pensare e salvare se stesso, allontanando da se quella parte di egoismo onnipotente che lo esalta, a discapito dei deboli: .... Gli indifesi.
Nel guardare i bambini, vediamo in essi, l’immagine del puro: il mondo visto da Dio come lui lo concepiva nella creazione.
Un mondo fatto di cose semplici, iniziando dall'amore
universale che tiene unito, l’uomo, l’ambiente, e le altre cose capaci di meravigliarci ogni giorno, come, il guardare l’alba, un fiore, un albero, il mare, il cielo, il sole: un tramonto.   
Ecco cosa auguro a tutti voi per 2014. Di vedere il mondo come lo vedono i bambini, come loro, di non concepire la sofferenza e le brutte cose della vita.  


Cristofaro Cingolo