lunedì 14 maggio 2012

Breve, ma intenso.






Breve, ma intenso

Le mie porte chiuse sono tante ormai; non riesco a contarle. L’ennesima porta mi accingo a chiuderla ora.
Aida pensava che data l’ora tardi, stessi dormendo. Lesta si è spogliata dei suoi abiti e si è infilata sotto le lenzuola, coricandosi al mio fianco.
L’impudica l’ha fatto, senza nemmeno avere il pudore di farsi una doccia. … Chi può darle torto? Ha sempre supposto che un povero illuso, “come lei mi considera”, non deve pretendere oltre dalla vita. Con disprezzo, definisce ciò che la vita mi dona, un di pù che non mi toccherebbe. Anche gli avanzi di sentimenti risulterebbero sprecati.
Lei afferma che il mio è un vivere superfluo, il resto di un furto compiacente, dato lo stato pietoso a cui sopravvivo. Un corpo, seppure a pagamento non deve per questo fingere sentimenti che non prova. Mi basterebbe riflettere per capire che è tutto rubato alla normalità di chi, piacente e bello, possiede gratis.
I miei soldi non le fanno schifo, le servono. Con quelli, si paga sfizi che, una volta sveglia al mattino, la inducono a dire: vivo e mi faccio pagare per questo.
Non è sesso come tanti possono immaginare. Il suo dire: ti amo, … sei unico nella mia vita. È uno sberleffo alla realtà: alla verità. Sono menzogne che le ho insegnato a raccontare per accontentare chi come me ha bisogno di credere di essere amato. … Lei è consapevole della sua provocante bellezza, ma io non amo ciò che mi mostra: amo lei e odio la sua bellezza.
Da qualche tempo, ho smesso di chiederle briciole d’amore, le resto lontano per non offenderla. Mi crede apatico, ma non lo sono. Sono solo stanco della messa inscena concordata.
Da qualche tempo, ho smesso di chiederle briciole d’amore, resto lontano per non offenderla. Mi crede apatico, stanco della mess’inscena concordata.
Fai finta di amarmi, illudimi, chiuderò gli occhi። Lei crede che dorma, ma non è così: . io piango perchè l’amo.
Vi giuro ho tentennato di farle capire questo, ma con un sorriso ironico mi ha guardato e mi ha detto: -Ti sei visto allo specchio? Credi che possa essere la tua Esmeralda, la tua Rossana? ... Stupido! Tu resti il Quasimodo disperato! Il Ciranò poeta fallito, e di me, puoi usufruire solo del mio corpo.
Amo la bellezza e con i tuoi denari mi ripago dallo schifo sopportato! Dopo essere stato con te, otturo il mio vomito e respiro con chi mi da ossigeno. Essere Inumano, puoi salire quanto ti pare sui campanili e suonare le tue campane ai sordi. Puoi suonarle a morte se ti pare: non mi fai pena.
Se Dio ti ha voluto misero e uniforme, acconsenti al tuo stato di essere ciò che sei e lasciami vivere-
Il profumo di tabacco d’arar, non adoperato da me, mi fece capire la verità. L’amica con cui aveva passata la serata, non era Graziella che le reggeva il gioco. Il tradimento con preavviso annunciato non mi lasciava scelta. Potevo restare con lei e pagarle gli amanti, oppure chiudere la porta dietro di me e vivere la mia deformità al buio, lontano da chi, oltre all’aspetto, non vede altro

Cristofaro Cingolo.

Nessun commento:

Posta un commento